La poesia di Ginola Casciani
FANTASIA
Potevamo farci ammazzare
Dalla nostra inettitudine
Dalle nostre infingardie
E dall’incapacità di vivere
Per fortuna la fantasia
Copre gli spazi vuoti
Commento di Federico Bellovino
Dal naufragio della speranza: nella paralisi della volontà di scegliere e di scegliersi; questo è ciò che mi sembra di avvertire nelle parole che risuonano come un tumulto incontenibile di vivere malgrado le strettoie della non speranza o meglio disperazione; cioè senza la possibilità di volere e agire e ciò emerge nella prima parte della poesia fino alla resa nello smarrirsi sotto la foschia della paura di
vivere.
Tuttavia con pochi “guizzi” vitali nella parte finale del testo, sopraggiunge come un faro questa risorsa così preziosa e salvifica non solo all’autore, ma ad ogni essere umano: la ” Fantasia ” che, come un mastice, incolla i frammenti del non vivere con la sua ” coperta ” protettiva ” dinanzi alla vertigine del vuoto stesso, restituendo così il pulsante battito della vita medesima