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Al di là del fausto ciel

Al di là del fausto cielo
esiste una guerra rossa,
dimenticata e accogliente,
motore di istanze e speranze.

Al di là del fausto cielo
esiste una nebbia solida,
che inebria i miliardi nobili,
capaci solo di peccare come bambini.

Al di là del fausto cielo
esiste un tempo per tutto,
che accompagna fedele
a un desideroso vicolo cieco.

Pietro Bertozzi

pietrobertozzi27@gmail.com

1 commento

  1. Giuseppe Pozzi

    Guerra rossa, nebbia solida e tempo per tutto.
    Una traiettoria ed un tragitto che ci precipita in un “Al di là del fausto cielo”.
    Nulla di fausto in questo precipitar. Nulla di incoraggiante nei paradossi che incontriamo.
    Paradossi che fanno pensare per capire per esempio come possa stare insieme l’esistenza di una guerra rossa con gli aggettivi come “dimenticata ed accogliente” o addirittura come agente perché pensata “motore di istanze e speranze”. Effettivamente la guerra – ma quando finisce – ha il suo effetto di speranza necessaria e di ricostruzione. Ma in quest’ultima parola, non detta e non scritta, sta anche tutta la nebbia solida che è in grado di stanare il godimento miliardario (ig)nobile di chi specula dal momento che viene colto nella sua unica capacità di “peccare come bambini”.
    Che dire allora del tempo per tutto che ironicamente ti “accompagna fedele a un desideroso veicolo cieco”?
    La forza e la potenza di questa poesia sta in una sottile ironia che smaschera l’innominabile visione della realtà al di là del fausto cielo, aperto e disponibile per tutti.

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